[Vietnam] Hanoi - La capitale del nord




La prima tappa del nostro viaggio e la città di riferimento per gli spostamenti al nord del Vietnam è stata Hanoi, l'ex-capitale. Infatti, dal 2010 la nuova capitale è Ho Chi Minh City (la città precedentemente conosciuta come Saigon - ragazzi che casino con i nomi e le capitali).

Hanoi ci ha dato subito una bella botta di impatto, visivo, uditivo e perfino olfattivo. La città non è ricchissima (anzi, direi pure piuttosto povera) ed è caratterizzata da: una sterminata quantità di negozietti, che la rendono un gigantesco bazar a cielo aperto; dalle strane case costruite lunghe e strette (in pratica una camera per piano, magari per cinque piani di altezza - le case vengono costruite dalle singole famiglie, il concetto di palazzina urbana non c'è. O sono grattacieli o case fatte dalle singole famiglie. Probabilmente non sanno nemmeno cosa sia una riunione di condominio); e da un traffico infernale, composto principalmente da motorini e motorette guidate con suprema spavalderia. Attraversare a piedi una strada e arrivare sani e salvi dall'altra parte è quasi un miracolo, perché, con qualunque colore del semaforo, ci sarà sempre uno scooter che cercherà di salirti addosso, da qualunque parte, anche in contromano. Uno scooter su cui magari ci sono due persone, un paio di bambini e qualche animale, tutti rigorosamente senza un casco degno di questo nome.

Per di più, ad attenderci appena scesi dall'aereo, c'era un caldo umido infernale. Una cosa che mai avevo provata prima. Sia la Dolce Metà (che tende a sudare abbastanza) sia io (che invece sudo poco) abbiamo passato diversi giorni a nuotare letteralmente nel nostro sudore. Si usciva tutti asciutti e puliti dall'hotel e nel giro di dieci minuti stavamo già grondando da ogni poro possibile! Davvero, mai vista una cosa del genere.

Senza trasformare questo post in un pagina di una guida posso dire che noi abbiamo visto:
  • La città vecchia, il più grande mercatino mai visto, brulicante di persone, negozietti, donne che vendono la merce per strada e quant'altro. Con il suo mix di odori (per i negozi di ciberia) non sempre allettanti, e la sua straordinaria vitalità è indubbiamente affascinante. Ogni spicchio di marciapiede diventa un punto in cui allestire una bancarella o un dehor di un negozio, dove metterci due tavolini (tavolini minuscoli con mini seggioline su cui ci si siede quasi con le ginocchia in bocca) o un'attività commerciale o artigianale qualunque (o, al più, parcheggiarci gli scooter). Il concetto di "occupazione del suolo pubblico" è un simpatico optional. 
  • Parecchi palazzi coloniali, quasi tutti riadattati in edifici governativi o diplomatici. Tendenzialmente dipinti di giallo. Questa architettura francese spicca moltissimo rispetto alle case "sottili" delle famiglie vietnamite;
  • Il tempio della letteratura: molto bello, particolare;
  • La pagoda su una colonna sola. Ecco questa mi ha lasciata perplessa. Carina è carina. Particolare è abbastanza particolare ma dalla descrizione mi aspettavo qualcosa di più;
  • Il lago della spada restituita e l'isola della tartaruga: molto evocativo. Interessante come la storia della spada [1] sia praticamente identica a quella dell'Excalibur del ciclo arturiano, solo con la tartaruga al posto della Dama del Lago. Fun fact: nel lago c'erano ancora due tartarughe giganti dal guscio molle rimaste in vita ma una, il maschio, fu ucciso dai bombardamenti degli americani. L'altra, la femmina, è morta un paio d'anni fa. Quelle tartarughe sono in via d'estinzione (ne esistono quattro in tutto il mondo) ed è stato un peccato che la coppia stata stata divisa così;
  • Indovinate chi ha costruito la mega chiesona? Esatto, sono stati i francesi. Mezzo Vietnam è pieno di chiese erette dai francesi durante l'occupazione coloniale. Da fuori sono abbastanza evocative (anche perché ci azzeccano poco con tutto il resto intorno) ma dentro sono tutte piuttosto spoglie;
  • Il mausole di Ho Ci Min. Ora è un edificio enorme, con giardini, controlli e mille agenti di polizia per farti vedere la mummia del padre dello stato vietnamita (in buone condizioni). Ora, la cosa io la trovo macabra ma comprensibile (abbiamo le chiese strapiene di pezzi di cadavere più o meno mummificati), per gli orientali, invece, è una palese novità, notevole vedere ragazzine rapite ammirare il corpo.
  • Da non perdere è uno spettacolo delle marionette sull'acqua. Molto molto carino e evocativo. La storia di Le Thai To e della tartaruga è un must di questi spettacoli, dove al posto del palco c'è una piscina. I marionettisti operano da dietro il sipario e intanto dei musicisti accompagnano la scena con canti e musica.
  • Bisogna assolutamente provare lo street food. Poche storie, magari non saranno i locali più igenici del creato ma è un'esperienza da fare!

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NOTE:

[1] Le Thai To (Le Loi) visse al tempo in cui la dinastia Ming conquistò il Vietnam. Era un grande guerriero ma la rivolta da lui capeggiata stava vedendo la sconfitta perché l'esercito cinese era più imponente e meglio armato. Kim Qui, il Dio Tartaruga Dorato, decise però di aiutare i rivoltosi, così, un mattino, un pescatore tirò su con la rete una spada. La spada era magica e, brandita in battaglia da Le Thai To, lo portò ad una schiacciante vittoria contro l'esercito nemico. 
Le Thai To divenne quindi imperatore del Vietnam (dando origine alla dinastia Le) e si trasferì ad Hanoi. Un giorno, mentre solcava in barca le acque del lago in questione, emerse una tartaruga gigante che gli chiese di restituire la spada al suo signore. Il saggio imperatore la restituì e la tartaruga si inabissò nelle acque del lago portandosela via. Vuole il folklore popolare che l'ultima tartaruga che ancora era in vita fosse ancora la tartaruga della leggenda.

Commenti

  1. Ah, non sapere cos'è una riunione condominiale! Che pace!
    Sembra tutto interessantissimo, credo che mi devasterei di shopping con tutte quelle bancarelle.
    Bellissima la convergenza della storia di Le Thai Ho con quella di Artù, che tristezza però che le tartarughe siano scomparse e che si stiano estinguendo in generale.

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    1. In realtà le bancarelle sono molto di oggetti ad uso quotidiano, vestiti, artigianato e affini. Molto per i residenti, più che per i turisti :D

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